Guendouzi

Seconda parte della lettera

Questo, però, tradotto lei di un professionista, dovrebbe rivestirlo di ben precisa responsabilità, in particolar modo verso tutto il mondo che lo segue e che fa sì che lei, assieme ai suoi colleghi, possa vivere la sua esistenza terrena in un modo così privilegiato . Fra coloro che seguono questo meraviglioso sport, le ricordo che ci sono donne, ragazzi/e e bambini. Infatti la mia famiglia, come tante altre presenti in quel preciso settore dello Stadio "Via del Mare" ieri sera, era composta appunto da me, mia moglie, mia figlia quattordicenne e mio figlio di nove anni. 

Quest' ultimo peraltro, vive di calcio, gioca a calcio, pensa al calcio dalla mattina alla sera, sotto tutte le sue forme: per strada, a scuola, raccogliendo le figurine, a scuola calcio, a terra con delle biglie, al mini calcio balilla e chi più ne ha più ne metta. Non ultimo tifando i colori giallorossi, delle sue origini, seppur nato e cresciuto a 1.200 km di distanza dagli stessi. Ebbene, tutto questo mio lungo prologo è per dirle, in tutta franchezza, che sarà puro diventato un calciatore professionista, ricco e famoso, che avrà sì raggiunto il suo sogno da bambino, ma che ieri sera HA DATO UN PESSIMO ESEMPIO a tutti i presenti di sé stesso e purtroppo della categoria di privilegiati alla quale appartiene. 

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