Lazio, contro l’Inter la sconfitta casalinga più pesante in 125 anni di storia
La Lazio incassa la prima sconfitta all’Olimpico dell’anno e una delle più brutte della sua storia
Le scelte di Baroni in campo
Dopo la partita, il tecnico della Lazio si assume la responsabilità per la sconfitta, ma soprattutto per il risultato e le scelte fatte nel corso del match. Baroni, inizialmente, conferma un 4-2-3-1 con Isaksen, Pedro Zaccagni dietro a Noslin in attacco, schierando anche la pietra miliare di quest’anno, il terzino Tavares. Questo non basta perché, nonostante 40 minuti di dominio sull’Inter, dimostrando, nel primo tempo, di avere la testa più sgombra rispetto agli uomini di Inzaghi (reduci da una brutta sconfitta in Champions League e pressati dall’obbligo di tornare a vincere), la Lazio alla fine cade di fronte alle sei stoccate dell’Inter. Ad influire anche l’infortunio di Gila e il successivo di Gigot che costringono Marusic a giocare da centrale di difesa. Dopo il rigore e il secondo goal di Dimarco, la difesa perde la bussola e la Lazio si disunisce per la prima volta forse nell’era Baroni. Il poker lo realizza Dumfries, Baroni interviene togliendo Isaksen e Pedro, inserendo Tchaouna e Dele-Bashiru per tornare ad un 4-3-3 più contenuto, ma è troppo tardi perché il subentrato Carlos Augusto realizza il quinto goal. Infine, esce Zaccagni, ammonito per protesta, ed entra Castrovilli (forse vicino all’addio a gennaio), qualsiasi cambio non basta e Lazio si piega anche all’ultimo goal del match allo scadere del secondo tempo.