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Antonio Rozzi, nato a Roma il 28 maggio 1994, ha vestito la maglia della Lazio - come attaccante - dal 2011 al 2013 e, successivamente, anche nella stagione 2017-2018

L'8 settembre del 2013 esordì in Spagna con la maglia del Real Madrid, dove rimase fino al 2014 quando, a seguito di un infortunio, la società spagnola si trovò costretta a cederlo al Bari, in Serie B.

La sua carriera all'estero, però, non finisce con il Real Madrid: nel 2017 svolse un periodo di prova come calciatore per la squadra Haladas, allora militante nel massimo campionato ungherese.

Ad oggi, invece, è un giocatore della Luiss Calcio, squadra attiva nel campionato di Eccellenza, girone A.

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Foto Proietto

L'intervista

“La stagione della Lazio sta avendo un grande valore, qualcuno si sarebbe mai aspettato questi risultati ad inizio campionato?"

E' una sorpresa per tutti, indipendentemente da come è andata, fino ad ora la Lazio sta facendo una bellissima stagione. Bisogna accettare queste situazioni (riferendosi alla sconfitta di lunedì sera contro il Bodo Glmit) e voltare pagina velocemente.

“Riguardo la partita con il Bodo Glimt, cosa è mancato per raggiungere la semifinale?”

Dopo il terzo gol, era importante non fermarsi e continuare con l'atteggiamento mostrato durante tutta la partita. Per quanto riguarda i primi rigori, lì serviva gente d'esperienza.

(Riguardo Castellanos) E' molto importante far calciare qualcuno che sta bene fisicamente, perché il problema fisico si risente molto a livello psicologico.

Prendere  bene la rincorsa prima del rigore è molto importante: a livello tecnico ti aiuta con la stabilità.

(Riguardo Guendouzi) Farlo calciare il rigore tra i primi sarebbe stata una buona idea: è stato colui che, giovedì sera, aveva una marcia in più.

“Da chi deve ripartire la Lazio per conquistare la posizione migliore in Serie A?”

Molto importanti sono Guendouzi, Zaccagni, Romagnoli, che possono dare forza ed esperienza in più, per riuscire ad arrivare agli obiettivi principali (come l'Europa).

Riguardo la partita di Lunedì

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