Lazio: alla ricerca del cinismo

Come riporta Il Messaggero, nei primi 13 turni di campionato erano arrivati 28 goal (con una media di 2,15 a partita), negli ultime sette sfide appena sei, la Lazio è consapevole di questa piccola “involuzione“ e viene giustificato da Baroni come la causa di un calcio offensivo che espone a qualche rete di troppo. Da 40 giorni, però, la Lazio segna troppo poco. Contro Fiorentina, Juve, Napoli, Inter Atalanta e Roma si contano 2 goal su azione, gli schemi offensivi sono in difficoltà. Dei 34 goal all’attivo, soltanto 10 scaturiscono da calcio piazzato, 8 da percussioni per vie centrali. Escluse le corse di Tavares, lateralmente le corsie biancoceleste hanno portato appena 4 goal. Zaccagni gioca più basso e cerca poco la porta: si contano 10 tiri nello specchio, rigori esclusi, in 24 gare stagionali del capitano. La catena di destra è ancora più inconsistente con Isaksen, Tchaouna, Marusic e Lazzari che hanno fornito appena 6 reti e 5 assist tra Italia d’Europa in 11 partecipazioni complessive (rispetto alle 29 portate segno della corsia mancina, popolata da Pedro, Pellegrini, Nuno Tavares e Zaccagni, che vantano 13 goal e 16 assist. Le reti di testa sono appena tre: Gila a Firenze, Zaccagni con l’Empoli e visino col Genoa (tutto fornito dal mancino di Tavares nelle sue prime otto presenze strepitose in serie A). L’unico assist vincente per un goal testa offerto da Lazzari in 208 apparizioni risale al goal di Immobile nel novembre 2019 contro il Milan a San Siro, per Marusic si parla del 2020. 

Lazio, lo storico ex biancoceleste Bastos fa ritorno a Roma: le foto
Lazio, spunta un nome per la difesa: il giovane Kike Salas del Siviglia è un obiettivo