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Loum Tchaouna

Pro e contro di Tchaouna attaccante

Volendo si può fare un'analisi sulle caratteristiche tecniche del giocatore francese e cercare di capire se può davvero ricoprire il ruolo di prima punta o se è un disperato tentativo di Baroni in questa situazione di emergenza offensiva.

Tchaouna è sicuramente un giocatore abbastanza veloce, dotato di una buona tecnica e con un sinistro pericoloso. La caratteristica principale però che può aver spinto Marco Baroni a vederlo e metterlo come prima punta è l'attacco degli spazi in profondità. Un dettaglio che può far diventare micidiale un calciatore con doti simili, come giocare sul filo del fuorigioco mandando in tilt la linea difensiva avversaria. Questo è quello che è avvenuto concretamente nei suoi due gol realizzati. Uno in campionato nella trasferta con il Como e l'altro in Europa League contro l'Ajax in Olanda. Due gol simili che riassumono l'aspetto poco fa citato.

Di contro abbiamo un giocatore che nel suo ruolo naturale sta trovando difficoltà di ambientamento che lo portano spesso a disputare partite che evidenziano come non sia pronto, inoltre, la giovane età potrebbe non dare i suoi frutti ad un cambiamento di ruolo così radicale. Altro dato che potrebbe preoccupare è che rappresenta si un giocatore veloce ma non al punto di essere una punta brevilinea imprendibile e al tempo stesso non ha la fisicità dell'attaccante che può prendere a sportellate i centrali difensivi avversari.

Alternative da considerare

Per il giovane Tchaouna domani sarà un banco di prova importante giocare come prima punta. Sicuramente se non dovesse rendere sarebbe inopportuno puntare il dito sul francese, sappiamo che non è il suo ruolo e tra l'altro manca di esperienza per adattarsi in così breve tempo ad un cambiamento simile. 

L'assenza di Castellanos è segnata in rosso sul calendario fino a fine marzo più o meno, ancora molto tempo senza di lui e la Lazio ha bisogno di una soluzione affidabile per continuare il buon lavoro fatto finora in stagione. Dia sicuramente è un indiziato importante, quest'anno è abituato a giocare da trequartista alle spalle della prima punta ma potrebbe fare il suo anche salendo in avanti di ruolo. Un'altra pedina adattabile è l'eterno Pedro, ha già fatto, ai tempi di Maurizio Sarri, il falso nove e chissà se anche lui non finirà in questo valzer di attaccanti da scritturare. Alla fine il nome Noslin, colui che nelle ultime uscite ha svolto quel ruolo in modo passivo e apatico, considerato assolutamente bocciato.

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