L’ex Lazio Cesar ricorda Lazio-Porto: “Eravamo fortissimi ma la doppia semifinale contro il Porto un’occasione persa”
L’ex calciatore biancoceleste ha rilasciato un’intervista a Il Cuoio, inserto del Corriere, ricordando alcuni momenti alla Lazio
Il rigore fallito da Lopez
Sono portato a dirti che non so se sarebbe stato decisivo. Il rigore arrivò a mezz’ora dalla fine e anche avessimo fatto goal, poi ne avremmo dovuti fare due per ribaltare il risultato. Onestamente non sarebbe stato facile, anche se quel tiro di Claudio Lopez fosse entrato.
L’espulsione nei minuti finali
Sono stato espulso insieme ad Hélder Postiga che poi sarebbe arrivato alla Lazio qualche anno dopo. C’era tanto nervosismo, ero arrabbiato per il risultato e il ricordo che, ad un certo punto, abbiamo discusso per una rimessa laterale. Ci siamo tirati la palla addosso e l’abito ci ha espulso entrambi.
Il rosso che ha impedito la presenza preliminare di Champions League
Vidi la partita dalla tribuna e vincemmo 3-1. Poi io fece goal al ritorno, di testa: l’unico che ho fatto grazie al gioco aereo con con la maglia della Lazio. Ne ha fatto solo un altro in carriera con l’Inter, su cross di Cruz. mi è dispiaciuto molto non arrivare fino in fondo in quella coppa Uefa perché sono molto legato a quell’edizione. È stato il mio riscatto personale, la mia rivincita.
Il racconto
Facciamo un passo indietro: l'anno prima arrivai dal Brasile e faticai ad inserirmi. Giocai poco e fu un'annata sfortunata, prima con mister Zoff, poi con Zaccheroni. In estate arrivò Roberto Mancini, che fu subito molto chiaro con me. Senza troppi giri di parole, mi disse che non mi riteneva utile per il suo gioco. Davanti a me, per il ruolo di esterno sinistro, c'erano Stankovic, Sorin e Manfredini: gli ultimi due arrivati dal mercato. Quindi io, teoricamente, partivo come quarta scelta. Faccio un buon precampionato, ma Mancini continua a non vedermi. Nella prima giornata di campionato, contro il Chievo Verona, vengo spedito in tribuna insieme a Colonnese. La sera vado dal presidente Cragnotti e chiedo la cessione, spiegando che l'allenatore non mi riteneva utile. Ma accadde un episodio: Sorin aveva causato il gol decisivo con il quale il Chievo vinse e stava stentando in campo. Mancini mi diede una chance nella prima gara di Coppa Uefa con lo Skoda Xanthi. Sapevo di giocarmi tutto: quel giorno feci un assist ad Inzaghi e segnai un gol. Da quel momento sono diventato titolare.
Il ricordo della Coppa UEFA
Una partita giocata con il Wisla Cracovia su un campo assurdo, pieno di neve. Un paio di belle rimonte, proprio contro i polacchi. Insomma, meritammo di arrivare fino in fondo. Eravamo una squadra che giocava un bel calcio.
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